Horchata

Ogni volta che un turista si siede al tavolo di un bar di Valencia, immancabilmente nel menù verrà proposta l’horchata. Questa bevanda, tipicamente originaria della zona valenciana, è un prodotto tipico della città dal gusto particolare e un alto tasso calorico, ottenuto dalla lavorazione di una pianta.

Prima di vedere in costa consiste l’horchata, è interessante capire come è nato il nome, che vede tra le spiegazioni anche un’origine leggendaria. Sembra che nel periodo della conquista da parte di Giacomo d’Aragona, quando da una fanciulla venne offerta al re questa bevanda, lui esclamò “Açò és or, xata!”, ossia “questo è oro, ragazza!”. Molto più realisticamente il nome proviene da “ordita”, che in catalano significa orzo.

L’horchata si prepara con i tuberi di una pianta particolarmente diffusa nella piana di Valencia, il Cyperus esculentus. Il tubercolo viene anche definito zigolo dolce o chufa, che viene triturato e messo a macerare insieme a della semplice acqua. Dopo un breve periodo di tempo il tutto viene pressato, ottenendo così il succo biancastro cui viene aggiunto dello zucchero.

Simile al latte vaccino, l’horchata è una bevanda con un alto contenuto calorico, oltre ad essere ricco di proteine e grassi. Il miglior modo per sorseggiarla è a temperatura fresca, se non addirittura gelata per creare delle gustose granite estive.

Oltre che a Valencia, l’horchata viene consumata in abbondanza nella cittadina di Alboraia. In questa località la bevanda assume quasi un significato mitico, poiché un intero viale è a lei dedicato!
Da simbolo di Valencia, l’horchata è divenuta un prodotto nazionale che riscuote un certo successo nel resto della Spagna, sebbene viene falsata per via dell’utilizzo di latte vaccino che ne pregiudica le originarie qualità.

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