La storia de El Corte Inglés di Valencia

El Corte Inglés è una delle più importanti catene di grandi magazzini del mondo, e la principale in Spagna. A Valencia ci sono alcuni negozi che portano questo marchio, uno dei quali sorge sui resti di un monastero tardo medievale, demolito senza rispettare la storia del luogo di culto!

El Corte Inglés in Calle Pintor Sorolla è un negozio conosciuto in tutta la città e offre al pubblico ogni oggetto del desiderio. Gli amanti dello shopping sfrenato lo amano, ma gli storici dell’arte valenciana storcono il naso pensando a ciò che è andato per sempre perduto.

Era il 1970 quando El Corte Inglés approdò a Valencia. A quel tempo trionfava il consumismo e l’attenzione per i valori artistici della città era ai minimi termini. Fu in un contesto del genere che il celebre marchio poté occupare gli spazi del Convento di Santa Caterina da Siena.

Il permissivismo selvaggio di quella stagione spagnola ha fatto anche altri danni: oltre ad aver perso una perla di arte religiosa risalente alla fine del XV secolo, furono ignorate le testimonianze archeologiche venute alla luce durante gli scavi. Tuttora non si conosce la quantità dei reperti persi, o meglio ancora occultati!

 El Corte Inglés di Valencia
Logo de El Corte Inglés.

Tornando al Convento di Santa Caterina da Siena, oggi sono disponibili poche immagini degli spazi interni. Di certo il luogo sacro era dotato di due chiostri, mentre la vicina chiesa fu letteralmente smontata e ricostruita nel quartiere Orriols.

Per fortuna la stessa sorte non toccò al Palazzo del Marqués de Castellfort. I proprietari resistettero a ogni pressione e non cedettero alle offerte succulente del grande magazzino. Oggi l’edificio ha sì subìto alcune modifiche, ma sfoggia ancora la sua originaria architettura.

El Corte Inglés è un punto di riferimento in Calle Pintor Sorolla e ha aperto altri negozi a Valencia. Con un po’ più di attenzione alla storia locale oggi potremmo ancora ammirare il Convento di Santa Caterina da Siena. Ma si sa, quelli erano gli anni della dittatura franchista, che lasciavano poco spazio al dibattito culturale in nome del consumismo imperante! 

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