Festival de las Naciones 2013

Valencia fino al 9 giugno sarà letteralmente al centro del mondo con il Festival de las Naciones 2013! La città ospiterà per altre due settimane la cultura e le tradizioni di oltre 50 nazioni presso i Giardini del Turia. La quindicesima edizione di questo evento internazionale ha come temi fondanti l’integrazione e la multiculturalità.

Il Festival de las Naciones di Valencia è l’ultimo di una serie sorta negli anni Novanta. In quel periodo la Spagna si apriva al mondo e conosceva il fenomeno dell’immigrazione. Le passate edizioni, poi, hanno coinvolto le principale città spagnole con lo stesso obiettivo: favorire l’integrazione tra le diverse culture.
 
Nello spazio compreso tra il Ponte di Calatrava e il Ponte dei Fiori, il Festival de las Naciones accoglie quotidianamente centinaia di visitatori. Il tema di fondo del festival è la cucina etnica: ogni giorno negli stand gastronomici si possono provare piatti provenienti dei cinque continenti. Magari durante uno dei tanti spettacoli artistici!
 
Il programma di questo fine settimana  è particolarmente ricco di eventi. Sabato e domenica dalle 18:30 alle 19:30 si terranno dei corsi di ballo. Domenica 26 alle 21:30, invece, ci sarà un classico del musical: Evita, ispirato all’argentina Evita Perón.
 
Festival de las Naciones a Valencia
Locandina del Festival de las Naciones 2013.
 
Durante il Festival de las Naciones 2013 sono previste delle giornate tematiche. Giovedì 30 maggio dalle 19:30 si svolgerà la Fiesta Universitaria, dove protagonisti assoluti saranno gli studenti valenciani e di tutto il mondo!
 
Anche i bambini hanno spazi e divertimenti a disposizione. Ogni giorno, dei divertenti animatori si prendono cura dei più piccoli con giochi e attività didattiche. Tutte le domeniche dalle 12:30 alle 13:30 sono in programma degli spettacoli a loro dedicati.
 
Il Festival de las Naciones è un evento di grande importanza in questo difficile momento per l’Europa, dove l’ansia per il futuro alimenta odi verso il “diverso” fino a sfociare nel più cupo razzismo.

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